L'OBLIO DI SAINT-PIERRE 9 gennaio 2023


Gully a Saint-Pierre

Gully a Saint-Pierre

La Montagne Pelée vista da Trois Îlets

La Montagne Pelée vista da Trois Îlets

Lungomare

Lungomare

Spiaggia nera

Spiaggia nera

Allenamento sulla spiaggia

Allenamento sulla spiaggia

Municipio

Municipio

Pace e tranquillità

Pace e tranquillità

L'OBLIO DI SAINT-PIERRE

L'OBLIO DI SAINT-PIERRE

La città di Saint-Pierre venne fondata nel 1635 dal filibustiere francese Pierre Belain d'Esnambuc e fu capitale della Martinica fino al 1902 quando, l’8 di maggio, venne distrutta dell'eruzione del vicino vulcano Montagne Pelée che fece 29.000 vittime, il maggior numero di morti del XIX secolo causato da un evento vulcanico. Fu così che Fort-de-France divenne capitale nel sud dell’isola.

La città di Saint-Pierre venne fondata nel 1635 dal filibustiere francese Pierre Belain d'Esnambuc e fu capitale della Martinica fino al 1902 quando, l’8 di maggio, venne distrutta dell'eruzione del vicino vulcano Montagne Pelée che fece 29.000 vittime, il maggior numero di morti del XIX secolo causato da un evento vulcanico. Fu così che Fort-de-France divenne capitale nel sud dell’isola.

 

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Non si può dire che il vulcano non avesse dato segnali: già dal 23 aprile cominciarono piogge di cenere e nei giorni successivi esplosioni di fumo e lapilli, odore di zolfo, boati e torrenti di fango. I politici cercarono invece di rassicurare la popolazione temendo di perdere elettori per le elezioni amministrative previste l’11 maggio. Mai credere ai politici: l’8 maggio una micidiale nube ardente distrusse interamente la città e i suoi abitanti.

 

Prima del disastro Saint-Pierre contava circa 25.000 abitanti e per l'eleganza delle sue strade e la sua prosperità era chiamata «la Parigi delle Indie Occidentali». Oggi è un villaggio addormentato con meno di 3600 abitanti ed una bellissima spiaggia di sabbia nera pressoché deserta dal momento che i turisti preferiscono le spiagge con sabbia chiara del sud dell’isola.

 

Si possono comunque visitare le rovine della città vecchia, la prigione, il teatro, la Chiesa del Forte, casa Levassor. Nel Museo Frank Perret c’è un’esposizione di foto d’epoca degli anni d’oro della Perla delle Antille. Il Museo Vulcanologico presenta vari reperti tra i quali la campana, appiattita, della Cattedrale.

 

Tra le rovine della prigione è ancora in piedi la cella dove era prigioniero Louis-Auguste Cyparis, uno dei pochi sopravvissuti alla nuvola infuocata di gas bollenti proveniente dal vulcano a nord. I muri spessi e la posizione con le poche aperture rivolte a sud ovest lo salvarono. Divenne in seguito una delle attrazioni del Circo Barnum dove mostrava al pubblico le cicatrici delle ustioni su viso e corpo.

 

Il sentiero della Grande Savane conduce alla sommità del vulcano, 1397 metri, uno dei più monitorati al mondo. Si tratta di una passeggiata di due ore e mezza con partenza da Le Prêcheur per un dislivello di 717 metri, accessibile a tutti coloro che hanno una minima preparazione di escursioni di mezza montagna. Verificare il meteo e tenere presente che non ci sarà ombra per tutto il percorso. Dalla sommità la vista a 360° abbraccia il Mar dei Caraibi, l’Oceano Atlantico e il Canale di Dominica.

 

Saint-Pierre è dunque un piccolo villaggio caduto nell’oblio ma conserva intatto il fascino del luogo che fu e il suo aspetto “delabré” ce lo rende in qualche modo familiare.

 

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