FRUTTA ESOTICA DELLE ANTILLE 6 marzo 2023


Frutta esotica

Frutta esotica

Manghi e banane

Manghi e banane

Pitaya

Pitaya

Cherimoya

Cherimoya

Mamey sapote e mela malese

Mamey sapote e mela malese

Ananas

Ananas

FRUTTA ESOTICA DELLE ANTILLE

FRUTTA ESOTICA DELLE ANTILLE

La frutta esotica delle Antille non è tutta originaria dei Caraibi ma ha trovato qui, nelle isole dell’eterna estate, il clima ideale per essere coltivata con successo. Dalle banane al mango, dall’ananas alla papaya fino a frutta quasi sconosciuta come la pitaya, la cherimoya, la carambola, la mela d’acqua o il mamey sapote, non c’è che l’imbarazzo della scelta per far provare al nostro palato nuove gustose sensazioni.

La frutta esotica delle Antille non è tutta originaria dei Caraibi ma ha trovato qui, nelle isole dell’eterna estate, il clima ideale per essere coltivata con successo. Dalle banane al mango, dall’ananas alla papaya fino a frutta quasi sconosciuta come la pitaya, la cherimoya, la carambola, la mela d’acqua o il mamey sapote, non c’è che l’imbarazzo della scelta per far provare al nostro palato nuove gustose sensazioni.

 

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Tanta frutta, una volta considerata esotica, fa parte oramai della nostra tavola: le albicocche ci sono arrivate dall’Armenia e le pesche dalla Persia (anche se entrambi i frutti provengono dalla Cina), l’anguria dall’Africa, il caco o kaki dal Giappone, il kiwi dalla Nuova Zelanda, persino le mele sono originarie dell’Asia centrale.

 

Restano comunque parecchi i frutti esotici che non possono essere coltivati alle nostre latitudini e che ci piace apprezzare nei Paesi tropicali. Nelle Antille Francesi ci sono piantagioni di banane destinate per lo più all’esportazione (data l’importanza di questa voce nell’economia locale, in Martinica si può addirittura visitare un Museo della Banana) ma sono facili da riconoscere anche i campi di ananas con le loro foglie seghettate (soprattutto la varietà “bottiglia” in Guadalupa).

 

Le bancarelle dei mercati coperti di Fort-de-France e di Pointe-à-Pitre sorprendono per la varietà della frutta esotica a km zero. Non solo si possono fare foto coloratissime ma si può ampliare la nostra conoscenza di frutti particolari dalle proprietà benefiche.

 

Il Mamey Sapote (Pouteria Sapota) ad esempio, ha un gusto molto dolce che ricorda un po’ la patata dolce o la zucca con sentori finali di mandorla e cioccolata, inoltre: è ricco di vitamina B6 utile per chi è anemico; dà una sensazione di sazietà prolungata che aiuta chi deve controllare il peso; la sua fibra alimentare solubile combatte il colesterolo cattivo; contribuisce al bilanciamento degli ormoni femminili migliorando i problemi legati al ciclo e alla menopausa. Una vera panacea!

 

La Pitaya è un frutto molto profumato, dal gusto delicato e dall’aspetto “fiammeggiante”, la buccia può essere rosa o gialla. All’interno si presenta come una crema bianca con tanti semini tipo il kiwi. Anche la Pitaya ha proprietà benefiche: è ricca di antiossidanti, contrasta le malattie cardiovascolari e sostiene il sistema immunitario. Va però consumata con moderazione in quanto molto calorica.

 

La Cherimoya invece ha un basso contenuto calorico, di poco superiore a quello dell’ananas, contiene luteina che fa bene alla vista, è ricca di vitamina C e di diversi composti antiossidanti che aiutano a preservare l’organismo dall’invecchiamento precoce.

 

La Carambola è molto ricca di potassio mentre la Mela d’acqua rafforza le ossa.

 

È non è finita qui: cocco, guayaba, papaya e altra frutta esotica per lo stupore dei nostri occhi e delle nostre papille gustative.

 

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